Flussimetria Arterie Uterine

Per valutare il corretto sviluppo placentare è stata introdotta nella pratica clinica la valutazione della flussimetria delle arterie uterine che normalmente viene eseguita a 22-24 settimane di gestazione. Come ogni onda flussimetrica arteriosa anche questa presenta una fase di maggiore flusso durante la contrazione ventricolare (flusso sistolico) ed una fase di flusso a velocità ridotta durante il rilasciamento ventricolare (flusso diastolico).

Nel caso di una placenta correttamente sviluppata le arterie uterine presenteranno un flusso adeguato anche durante la diastole, mentre nel caso di insufficienza placentare la differenza tra flusso sistolico e flusso diastolico sarà maggiore e potrà essere presente un'incisura nel flusso all'inizio della diastole, chiamato notch.

Molti sono i metodi per definire una flussimetria alterata a livello delle arterie uterine:

PI e RI sono degli indici che esprimono numericamente il rapporto tra flusso sistolico e diastolico.

Naturalmente la presenza di arterie uterine alterate non significa presenza di malattia, solo maggiore probabilità di sviluppare ritardo di crescita o pre-eclampsia. Più precisamente la presenza di arterie uterine normali a 24 settimane indicano che in meno dell'1% dei casi la gestante svilupperà preeclampsia o ritardo di crescita. Mentre arterie uterine alterate a 24 settimane indicano una probabilità del 50% circa di sviluppare ritardo di crescita o preeclampsia nel corso della la gravidanza.

 Qui sotto: immagine di arterie uterine adeguate: il picco di flusso si chiama sistole, l'onda "piatta" successiva si chiama diastole.

 Qui sotto: arterie uterine non adeguate: il picco sistolico è molto più alto della diastole successiva. Si dice che la pulsatilità dell'onda è aumentata. L'incisura alla fine del picco si chiama notch.

Per queste informazioni si ringrazia il sito : http://www.medicinafetale-aouc.it/